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PRISMI PER LA TEORIA DELL'ACROMATISMO
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Periodo di costruzione |
Costruttore |
Dimensioni |
inizio del XIX secolo
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Non firmati,ma costruiti in Gran Bretagna
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scatola: 5 x 3,2 x 2,2 cm
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L'apparato è composto da tre diversi prismi con opportuni angoli di apertura: i laterali sono di vetro crown (vetro comune) e quello centrale di vetro flint (vetro al piombo). Esso veniva utilizzato per mostrare come fosse possibile ottenere rifrazione della luce senza dispersione, cioè l'acromatismo. A tale scopo si faceva cadere un fascio di luce bianca sopra il primo prisma, osservando sia la rifrazione (i raggi sono deviati dalla direzione rettilinea) sia la dispersione (si ottiene uno spettro colorato). Accoppiando il secondo prisma, che è capovolto, la deviazione si annulla e lo spettro rimane ancora colorato verso l’orlo. Riunendo infine ai primi due il terzo prisma si ottiene un'immagine incolore e deviata, si realizza cioè l’acromatismo. La prima lente acromatica fu realizzata nel 1757 da John Dollond, che unì a una lente biconvessa di vetro crown, una concavo-convessa di vetro flint. Applicata agli obiettivi dei telescopi da lui stesso costruiti risolse il problema dell'aberrazione cromatica. |
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